domenica 10 gennaio 2016

Cosa si intende per Neuroscienze e Architettura ?

foto di  Nicola De Pisapia
L’ambiente costruito influenza le nostre percezioni, le nostre emozioni, le nostre capacità d’interazione, i nostri sogni e le nostre personalità. Tutti questo processi - di cui gli architetti ne intuiscono i meccanismi – trovano il loro substrato ultimo nel nostro sistema nervoso. Le neuroscienze legano la nostra esperienza quotidiana alle percezioni multisensoriali ed al modo con cui esse si trasformano in emozioni, empatie e comportamenti complessi. Qual è il motivo per cui figure simmetriche risultano piacevoli, qual è il meccanismo che ci rende estasiati di fronte ad una volta decorata, come mai una certa tonalità di luce ci rende più propensi a socializzare oppure ad isolarci? Molte sono le domande d’interesse architettonico a cui le neuroscienze cominciano a dare risposte, ma tante ancora sono quelle che non hanno una spiegazione. 

L'architettura è stata da sempre considerata una disciplina tesa a rendere la vita degli individui più confortevole, rispondendo alle loro esigenze. La sua utilità ha rappresentato la caratteristica essenziale, ma quando le speculazioni sul tema sono incominciate a diventare più sofisticate, sono state pretese prestazioni più complesse per soddisfare esigenze spirituali oltre fisiche di semplice dimora. 
I risultati delle ricerche neuroscientifiche degli ultimi decenni hanno permesso di entrare nei meandri dei processi cognitivi e di conoscere i meccanismi neuronali che legano i nostri sensi ai vari stati emotivi, creativi, cognitivi, e operativi del nostro cervello. 

La complessità derivante sia dalla multidisciplinarietà che dalla giovane età di questo campo di ricerca necessita di un atteggiamento prudente e collaborativo. Non esiste un nuovo decalogo fisso e universale per il costruito, ma esiste un contesto in cui s’interviene e si cerca di risolvere ed analizzare di volta in volta le esigenze degli occupanti e della committenza, in una visione dello spazio inteso come strumento attivo e proattivo nei confronti delle attività che si svolgono in esso. 

1 commento:

Unknown ha detto...

A parte qualche imperfezione estetica del testo (nella connessione tra parole/neuroni...), il blog può essere davvero utile alla diffusione di un nuovo modo di concepire l'architettura, e non solo!
Brava Giusi: è un bel sentiero da esplorare...;-)
Sandro